La musica esiste da tempi molto antichi, sicuramente da prima ancora che ne rimanesse traccia storica. Non c'è stata civiltà che prima o poi non abbia sviluppato un proprio sistema musicale, o che non ne abbia adottato uno, seppure adattandolo alle sue necessità oppure ai suoi gusti
La parola musica deriva dalla parola grecamoysa, "musa". L'idea occidentale di musica è quindi generalmente collegata alle muse, e in questo senso alludeva ad ogni scienza ed arte che risveglia l'idea di cosa perfetta, gradevole e ben ordinata.
Il problema della determinazione dell'epoca che ha visto nascere la musica è ovviamente connesso con la definizione di musica che si sceglie di adottare. Mentre, infatti, per avere un sistema teorico di organizzazione dei suoni, collegato a precisi riferimenti estetici, dobbiamo attendere l'antica Grecia, per la prima comparsa di singoli ingredienti, come la produzione volontaria, anche tramite strumenti, di suoni da parte dell'uomo, dobbiamo risalire al paleolitico.
Alcune testimonianze in questo senso possono essere dedotte da numerosi ritrovamenti in osso e in pietra interpretati come strumenti musicali. Tali sono, ad esempio, gli zufolimagdaleniani di Roc de Mercamps, o i litofoni neolitici scoperti nelle vicinanze di Dalat (Vietnam).
In mancanza di testimonianze dirette o mediate, qualche ipotesi sulla forma che assumeva la musica primitiva può anche essere dedotta dall'osservazione di popoli il cui stadio di sviluppo è ancora simile a quello delle culture preistoriche ad esempio gli indios brasiliani, gli australiani aborigeni, alcune popolazioni africane.
Si può presumere che le primissime forme di musica siano nate soprattutto dal ritmo: magari per imitare battendo le mani o i piedi il cuore che batte, il ritmo cadenzato dei piedi in corsa, o del galoppo; o magari alterando, per gioco e per noia, le fonazioni spontanee durante un lavoro faticoso e monotono, come per esempio il pestare il grano raccolto per farne farina, o il chinarsi per raccogliere piante e semi, ecc. Per questi motivi, e per la relativa facilità di costruzione, è molto probabile che i primi strumenti musicali siano stati strumenti a percussione, e presumibilmente qualche variante di tamburo.
Tra gli strumenti più antichi ritrovati vi è infatti il tamburo a fessura, un cilindro cavo, con una fessura longitudinale lungo la superficie esterna, che veniva suonato percuotendolo con le bacchette sulla fessura stessa. Le versioni più antiche e primitive ritrovate consistono in un tronco cavo, privo di fessura ma appoggiato trasversalmente sopra una buca nel terreno, che forse veniva suonato dai suonatori percuotendolo con i piedi mentre stavano in piedi su di esso
All'inizio del 1900, negli Stati Uniti d'America, iniziano a diffondersi tra la popolazione urbana diversi generi musicali derivati dalle tradizioni popolari degli africani portati come schiavi sul continente, e dalle loro contaminazioni con le tradizioni musicali bianche.
Nascono e acquistano notorietà in questo modo il ragtime, il blues urbano (derivato dal cosiddetto blues primitivo che veniva cantato nelle campagne), e da ultimo, il jazz, che combinava la musica bandistica e da parata, che veniva suonata soprattutto a New Orleans, con forti dosi d'improvvisazione e con particolari caratteristiche ritmiche e stilistiche.
L'invenzione del fonografo, prima, e della radio, poi, permise una diffusione senza precedenti di questi nuovi generi musicali, che erano spesso interpretati da musicisti autodidatti molto più legati ad una tradizione musicale orale che non alla letteratura musicale. Questo fatto, le origini non europee degli interpreti, e il citato ricorso all'improvvisazione, contribuirono a creare musiche di grande freschezza e vitalità. Al contrario di quello che era successo tante volte nella storia della musica, la tecnologia offriva ora ad una musica popolare fondata più sulla pratica che sulla scrittura di essere trasmessa e tramandata, piuttosto che dimenticata.
La musica jazz continuò a svilupparsi per tutto il XX secolo, diventando prima musica di larghissimo consumo durante gli venti e 30 (detti anche gli anni dello swing), intrecciandosi con altri generi per dare vita a forme di espressione musicale ancora diverse (la più commercialmente rilevante delle quali fu il rock) ed evolvendosi poi gradatamente in una "musica per musicisti" e per appassionati (quando non per élite) espandendosi fuori dall'America e trovando seguaci prima in Europa (dove fu spesso apprezzata più che nel suo luogo di nascita) e poi in tutto il mondo, e diventando uno dei contributi musicali più importanti del Nuovo Continente
Armstrong è stato molto probabilmente il più famoso musicista jazz del XX secolo. Carismatico e innovativo, al suo talento e alla sua luminosa personalità si aggiunge la sua straordinaria popolarità nel jazz, che esce dai confini della sua regione d'origine per diventare un genere musicale amato in tutto il mondo.
Armstrong raggiunse la fama inizialmente come trombettista, ma fu anche uno dei più importanti cantanti jazz, soprattutto verso la fine della carriera.
Da giovane era anche conosciuto come Dippermouth. Ciò è riferito alla tendenza che aveva nel rinfrescarsi con un mestolo da un secchio d'acqua, sempre presente nello stage con la band di Joe "King" Oliver a Chicago nei primi anni venti.
Il danno provocato alla bocca fu causato proprio dalla pressione con cui suonava e ciò è visibile in molte foto degli anni venti. Per certi periodi non fu infatti in grado di suonare. Tuttavia, dopo aver messo da parte la sua tromba per un po' di tempo, migliorò il suo stile di suonare e continuò la sua carriera da trombettista. Amici e musicisti lo chiamavano affettuosamente "Pops", che è il nome con cui Armstrong si riferiva a loro, eccetto Pops Foster, che lui chiamava "George".
Satchmo nel 1953
Fu anche criticato per aver accettato il titolo di "Re degli Zulu" nella comunità afro-americana di New Orleans, un ruolo onorevole come capo del Carnevale nero ma offensivo nei confronti degli estranei, con i loro costumi tradizionali.
Fu un attivo Massone, membro della Loggia Montgomery n° 18 di New York.[17]. Armstrong era un importante sostenitore finanziario di Martin luter king e di altri attivisti per i diritti civili, ma di solito preferiva lavorare silenziosamente dietro le quinte, senza mischiare i suoi ideali politici con il lavoro. Proprio per questo, fecero notizia le poche occasioni in cui rese pubbliche le proprie idee: l'episodio più importante in questo senso fu la violenta critica che Armstrong rivolse al PresidenteEisenhower, in occasione del conflitto tra segregazionisti e anti-segregazionisti che ebbe luogo a Little Rock, Arkansas nel 1957. In quell'occasione Armstrong definì Eisenhower "falso" e "smidollato" a causa della sua inattività; Armstrong cancellò inoltre un tour già pianificato in Unione Sovietica dichiarando che il governo statunitense poteva "andare all'inferno" per il modo in cui stava trattando i neri nel sud degli Stati Uniti, e che lui non avrebbe mai potuto rappresentare all'estero un governo che si trovava in conflitto con la gente di colore.[18]
Era un uomo estremamente generoso, tanto che si dice che abbia donato più soldi di quanti se ne sia tenuti per sé. Armstrong curava molto anche la sua salute. Faceva uso frequente di lassativi, segno di una cura del peso, e praticava anche programmi dietetici che definiva "diete alla Satchmo".
Amava anche il cibo, come si può vedere nelle canzoni Cheesecake, Cornet Chop Suey, e soprattutto Struttin’ with Some Barbecue.[19] Mantenne anche una forte connessione tra la sua vita e la cucina di New Orleans, terminando le sue lettere con "Red beans and ricely yours".[20]
Pur non avendo avuto figli amava i bambini, li intratteneva e incoraggiava i giovani musicisti. Gli piaceva anche scrivere. Scriveva costantemente anche on the road. Nei suoi scritti parlava di tutto: musica, sesso, cibo, ricordi della sua gioventù, i suoi medicinali e perfino del suo intestino.[21]
Armstrong era anche un avido appassionato di musica. Aveva grandi collezioni dei suoi brani, incluse cassette che portava con lui anche on the road. Gli piaceva ascoltare le sue registrazioni e comparare le sue performance. In casa aveva inoltre l'attrezzatura audio più moderna
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali" »
Martin Luther King, nato Michael King (Atlanta, 15 gennaio1929 – Memphis, 4 aprile1968), è stato un pastore protestante, politico e attivistastatunitense, leader dei diritti civili.
Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di Gandhi, il leader del pacifismo della cui opera King è stato un appassionato studioso, ed a Richard Gregg, primo americano a teorizzare organicamente la lotta non violenta.
L'impegno civile di Martin Luther King è condensato nella Letter from Birmingham Jail (Lettera dalla prigione di Birmingham), scritta nel 1963, e in Strength to love (La forza di amare) che costituiscono un'appassionata enunciazione della sua indomabile crociata per la giustizia.
Unanimemente riconosciuto apostolo instancabile della resistenza non violenta, eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla faccia nera", Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuta nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico. Ha predicato l'ottimismo creativo dell'amore e della resistenza non violenta, come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione violenta preferita da altri gruppi di colore,
Dal 1965 King iniziò a esprimere dubbi sul ruolo che gli Stati Uniti stavano avendo durante la guerra del Vietnam, il 12 agosto 1965 chiese una moratoria dei bombardamenti sul Vietnam del nord, incontrò seguendo il consiglio del presidente Johnson Arthur Goldberg nel settembre del 1965, in quel periodo si dedicò ai diritti civili lasciando alla moglie i discorsi pubblici, mentre veniva criticato per i dubbi espressi sull'opportunità della guerra.[217]
Il 10 gennaio 1966 sostenne Julian Bond che si manifestò contrario alla guerra,[218] mantenne tale condotta in un'intervista sostenuta per Face the Nation dove chiese che cessassero i bombardamenti. Nel gennaio del 1967 in un articolo sul giornale Ramparts seppe di circa un milione di bambini uccisi dalle bombe al napalm[219]
Il 4 aprile1967 (un anno esatto prima della sua morte), alla chiesa di New York City Riverside, nel suo discorso "Beyond Vietnam", affermò che la guerra distoglieva lo sguardo dai poveri risucchiando ogni risorsa che poteva essere utilizzata per loro,[220] che l'America doveva finire di distruggere le speranze di altri popoli, tali azioni erano solo superficie del male profondo degli USA e che occorreva operare una rivoluzione dei valori che dimostrasse la «lealtà verso l'umanità».[221] quel discorso era spinto non dalla domanda se fosse politicamente opportuno o se avesse il favore della gente, era dettato dalla coscienza, se fosse stato giusto o meno pronunciarlo,[222]
Attaccò il ruolo degli USA nella regione e affermò che la loro presenza in Vietnam era finalizzata ad una occupazione di tipo coloniale dello stesso. Sempre nel discorso "Beyond Vietnam" Martin Luther King sostenne che la vera compassione non sta tanto nell'elemosina ad un mendicante, quanto in un cambiamento della società che eviti che si creino mendicanti. Era contrario all'adesione dei giovani alla guerra, chiedeva a loro di non partire se la ritenevano ingiusta dispiacendosi di non potervi partecipare perché avrebbe rifiutato finendo volentieri in prigione.[223]
Gli effetti furono negativi per King, venne criticato dai propri compagni e si attirò le antipatie tra molti mass-media (come il Washington Post e il magazineLife).[224]
In un sermone del 5 novembre1967 affermò che nella vita ogni persona può essere chiamata a schierarsi rischiando la propria vita e i propri beni, e se si rifiuta di farlo per paura, per vivere a lungo, si sarà già morti
Riflessioni
dai diamanti non nasce nulla ,ma dal letame nascono i fiori, come diceva de andrè, così dalla miseria nasce un grande musicista, nell'aria di razzismo che echeggiava in america ,louis amstrong porta una rinnovata forma artistica quella del jazz che abbraccia la riforma politica di martin luther king,in una nazione che non rispettava diritti umani, dal colore della pelle si decretava il destino di un uomo, ormai stanco di combattere per un padrone che non lo rispettava, e calpestava i suoi diritti senza capire che l'uomo e un essere indistiguibile ed unico nel suo pensiero.
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