sabato 27 ottobre 2012

La voce del popolo : Pasquino




Pasquino



Pasquino è la più celebre statua parlante di Roma, venne ritrovata nel 1501 durante gli scavi per la ristrutturazione del palazzo orsini,la statua rappresenta un guerriero greco. Parliamo di ciò che la statua esprime nel cuore di ognuno di noi.Pasquino rappresenta la voce del popolo, che al tempo dei papati, denunciava in un modo satirico, le conseguenze apportate da decisioni di uomini di potere, quali i papi. Pasquino secondo le antiche leggende era un sarto,un calzolaio non ci sono dati certi sulla sua professione ,lui  affissava dei fogli alla statua contenenti satire rivolte a personaggi di spicco del potere,facendo così notare la falsità, con cui papi ,vescovi ,vendevano il paradiso in cambio di soldi .La statua divenne simbolo della contraddizione satirica ,iniziativa di un uomo che con grande eleganza e poeticità di pensiero, esprimeva il suo disgusto verso un mondo che lui non accettava. Tutto in maniera anonima,dato le gravi conseguenze, aveva adottato il nome di Pasquino , come i suoi successori ,così ci furono continue pasquinate rivolte ai potenti della chiesa,la quale era impotente verso una voce, la cui immortalità, echeggiava nel popolo. La statua divenne un punto dolente verso tutti quegli uomini ecclesiastici, che facevano del loro potere,un privilegio di appartenenza ad una classe temporale che non guardava ai beni spirituali, ma a quelli puramente venali.









Ecco qualche altra pasquinata famosa:

Per la morte di papa Alessandro VI Borgia (1492-1503), accusato con tutta la sua famiglia di violenza, lussuria e crudeltà: Qui giace Alessandro sesto. È sepolto con lui / quanto venerò: il lusso, la discordia, l’inganno, / la violenza, il delitto.

Per la morte di papa Leone X Medici (1513-1520), famoso perché prometteva il Paradiso in cambio di soldi ("vendita delle indulgenze"), soldi che usava per pagare i grandi progetti artistici a Roma e a Firenze: Gli ultimi istanti per Leon venuti, / egli non poté avere i sacramenti. / Perdio, li avea venduti!

Dopo la morte di papa Clemente VII de' Medici (1523-1534), provocata forse dalla scarsa bravura del suo medico, sulla statua viene messo il ritratto del medico con la scritta: Ecce qui tollit peccata mundi (Ecco quello che toglie i peccati del mondo).

Per la morte di Paolo III Farnese (1534-1549), papa grandissimo ma accusato di "nepotismo", cioè di avere concesso ricchezze e poteri ai suoi parenti: In questa tomba giace / un avvoltoio cupido e rapace. / Ei fu Paolo Farnese, / che mai nulla donò, che tutto prese. / Fate per lui orazione: / poveretto, morì d'indigestione.

Contro Donna Olimpia Pamphilj (Pimpaccia), la cognata di Papa Innocenzo X Pamphilj (1644-1655): Per chi vuol qualche grazia dal sovrano / aspra e lunga è la via del Vaticano. / Ma se è persona accorta / corre da Donna Olimpia a mani piene / e ciò che vuole ottiene. / È la strada più larga e la più corta.

Famosa la pasquinata contro Napoleone Bonaparte, che aveva il vizio di prendere le opere d'arte nei paesi conquistati e portarle in Francia. Si tratta di un colloquio con Marforio:
Marforio: È vero che i francesi sono tutti ladri? / Pasquino: Tutti no, ma BonaParte!


domenica 21 ottobre 2012

Per non dimenticare



La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni. Giovanni Falcone



Chiudo le porte al mondo perché  esso non mi rassomiglia più, nello sguardo di un uomo non c’è più il suo futuro, ma bensì  un attesa angosciante di aspettative non possibilmente esaudibili, ma sperate  troppo al lungo per capire se un sogno così atteso possa divenire una certezza .Chiudo le porte ad un mondo che con la sua arroganza distrugge ogni forma d’arte ,un’essenza di colori e sfumature che si intrecciano in una eleganza da portare a chi le osserva una bellezza struggente, viene sostituita da grigi palazzi senza senso .
Chiudo le porte ad un mondo, che io non riconosco, perché derivante da un male troppo oscuro, che lacera i miei occhi abituati a vedere la luce.Le chiudo per poi riaprirle ad un mondo fatto di verità e di bellezza, di arte e musica, un mondo di libero pensiero, dove ognuno possa contribuire con un verso, contro tirannie ed oppressioni che da troppo tempo sono artefici dei mali più profondi.
  

Bica vincenzo

mercoledì 17 ottobre 2012

Ludovico Einaudi






Divenire
Divenire è il nome dell’ultimo disco di Ludovico Einauidi ,abile compositore e pianista italiano. Il divenire inteso come mutamento lo scorrere senza fine della realtà,perenne nascere e morire degli avvenimenti. Tutto quello che comunica questa musica è a dir poco mistico,ed esalta l’accompagnamento della medesima più di quanto potrebbero fare le parole. E’ un disco morbido e scorrevole e si prefigge come chiave all'apertura dell’anima. Divisa da una parte di presentazione  in cui gli archi e il pianoforte si incastrano fino a formare un élite di sfumature. Per poi alzare il ritmo ed affrontare un tema  titanico. L’organico si ripete una seconda volta con toni di decelerazione  di ritmo che sfociano nello spettacolare finale di una nota solitaria. Note suonate a cascata  la combinazione di suoni elettronici ,ancestrali,e l’architettura di archi rende il pezzo unico. Archi quasi  assenti il pianoforte la fa da padrone in un contesto gracile come un tulipano troppo morbido e delicato nel suo complesso.





Poeti futuri


Poeti futuri! Oratori, cantori, musicisti futuri!
Non l’oggi mi può giustificare e chiarire chi sono,

Ma voi, stirpe nuova, atletica, schietta, continentale,
maggiore d’ogni altra conosciuta,


Sorgete! Spetta a voi giustificarmi.
Io non scrivo solo una o due parole per indicare il futuro,
Non avanzo che un attimo, per poi voltarmi e
Riaffrettarmi nel buio.

Io sono un vagabondo che non si ferma mai, che getta a
Caso uno sguardo su di voi e storna il viso,
Lasciandovi il compito di analizzarlo e definirlo,
Da voi aspettandosi cose più importanti.


Walt  whitman





domenica 14 ottobre 2012

Cento passi




La voce della ribellione
Un atto di denuncia per coloro che ci perseguitano,  ci torturano,  ci uccidono . Noi dobbiamo solo stare zitti e sopportare queste atrocità con dolore senza poter dire niente ,dobbiamo girarci dall’altro lato,  far finta di nulla;  gli italiani sono bravi in questo, sono famosi per farsi mettere i piedi in testa da chiunque, a forza di calpestare i nostri diritti siamo diventati nel mondo il paese dove tutto gira senza avere un filo logico, dove persone vengono uccise per aver parlato,  manifestato il loro odio per una setta di uomini senza scrupoli ,corrotti dall’avidità che con l’aiuto del governo sono la vera piaga della società,piaga che va sotto il nome di mafia.
Lo stato siamo noi e se noi permettiamo tutto questo ci rendiamo complici di reati coperti o eseguiti dal governo.  Peppino Impastato, figlio di un mafioso, viveva in prima persona tutto questo ,poteva starsene a casa ,far finta di nulla come la maggior parte di noi che resta incredula davanti ai misfatti senza reagire ,lui ha dimostrato il suo dissenso senza aver paura di niente, ha fondato un giornale parlando dei continui problemi nella regione siciliana Sostenne la lotta dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo ,organizza continue manifestazioni, ma viene sempre arrestato perché elemento dissonante ad un ambiente mafioso. Lui non si arrende e crea una radio satirica denunciando mafiosi e politici, la sua voce inarrestabile non la si può fermare tranne che con la morte, che uccide un uomo ma non il suo pensiero di libertà. Il giorno della morte di Peppino Impastato  la mafia cerca di farlo passare per un suicidio,i carabinieri, prima arma dello stato, che dovrebbero proteggere il cittadino e salvaguardare i suoi diritti ,si macchiano dello stesso sangue che copre i carnefici di Peppino ,coprendo le prove inconfutabili  di un omicidio, ecco come lo stato diventa mafia .Non è cambiato niente da allora, quanti uomini dovranno ancora morire, quanta gente dovrà ancora soffrire, dove ci porterà tutto questo, vogliamo ancora stare zitti ed aspettare che tutto questo ci porti alla distruzione dei nostri diritti, per privilegiare una classe borghese che si arricchisce a nostre spese? Io non vedo nulla,  nessuno spiraglio di luce, nessuna prospettiva,  l’Italia sta diventando una pubblicità ben rivisitata agli occhi del mondo dove grossi finanziatori spendono i loro soldi in un paese sfruttato dalle grandi potenze e nel quale viverci sta diventando una vera impresa.
Volevo trarre un’ultima osservazione ,se solo immaginiamo un bambino cresciuto in un ambiente mafioso come Giuseppe impastato ,il suo pensiero non è stato condizionato dal padre ,non è diventato un mafioso, anzi ha combattuto contro questo ,è riuscito a fare la differenza tra ciò che era giusto e ciò che era moralmente scorretto, aiutato, da quella gente, che come lui, credeva in quegli ideali di giustizia e libertà che sono stati selvaggiamente calpestati.






domenica 7 ottobre 2012

Se io fossi San Gennaro, di Federico Salvatore











La mia città vera, bella ,ma dietro a quella bellezza cosa si nasconde? Una vita di disagio e d’asfalto che copre e riveste di squallido la città ,rovinando il vero volto di napoli fatta di autenticità portata nei secoli ,basti pensare che nel 1800 il regno delle due sicilie che partiva da napoli ed arrivava fino a comprendere l’intera sicilia attuale ,era il terzo paese al mondo su crescita industriale,scientifica ,artistica ,avevamo la seconda flotta navale al mondo più estesa ,sotto il dominio dei borboni ci fu il periodo d’oro per napoli.

Fare il napoletano stanca è vero ,napoli vista dall’ occhio del turista come una città meravigliosa  piena di fascino,per i napoletani diventa solo luogo di sofferenza portata dalla corruzione e la malasanità ,dove entra in vigore solo l’arte di arrangiarsi, dove ognuno deve combattere con i denti per portarsi a casa un pezzo di pane ,dove il lavoro non è garantito non è assicurato da nessuna assicurazione, dove nemmeno nella morte c’è garanzia perché era il primo giorno di lavoro ,(cosi dicono tutti per non dichiarare la verità).









In questo contesto volevo fare un’ultima osservazione, io posso dire di aver visto vari tipi di etnie diverse,tutte mi hanno fatto crescere in una maniera che non credevo fosse possibile,in fine io ho capito che siamo figli di diverse correnti umanistiche che portano a svariati usi e costumi, dovute alle tradizioni popolari,ma non e quello che ci differenzia ,in realtà siamo tutti figli di un unico Dio,io non so chi sia e nemmeno se esista …….












lunedì 1 ottobre 2012

Avril Lavigne Im With You







Anche in un luogo affollato non c’è Nessun suono per lei ,la sua mente è Isolata nel mondo e non riesce a trovare Nessuna soluzione a suoi quesiti. Il Freddo che prova non è dovuto All'ambiente, ma al suo stato d’animo Confuso e percosso dai ricordi, che gli Affiorano alla  mente. Senza un ritorno Effettivo alla normalità, lei non potrà Rincontrare se Stessa, e si perderà a Capire se un sogno Così immaginato, Possa chiaramente riscontrarsi nella sua Realtà quotidiana. Senza cadere nella monotonia più assurda. La voce della Cantautrice è Chiaramente una delle voci più interpretative  che si riscontrano  In Rarissimi casi Della storia della musica. Anche a chi non capirebbe una parola di inglese, la sua Voce gli trasmetterebbe una grande emozione, ed una voglia di ribellione Scaturisce dalla sua persona ,al rifiuto di accettare le cose per come sono, senza Reagire.La sua continua lotta a rompere gli schemi di questa società, minandola se è necessario, fino all'estremo, fin a quando Questo mondo si identifichi con noi, e non dovremo più adattarci a lui.