Giamaica no
problem
La Giamaica non mostra il suo vero volto,ma bensì lo
maschera con vari slogan,come una pubblicità
ben rivisitata. I Giamaicani sono molto ironici e sanno vedere la vita con una
costante gioia. Ero a Caserta quando ho conosciuto Jose, un giamaicano che
ripeteva sempre “tutto bene”,ma dopo un po’ quel “tutto bene”risultava essere
stonato. In realtà in Giamaica non va niente bene. Jose mi raccontava che in
Giamaica, a fianco a lussuose ville, trovavi
delle catapecchie, fatte di legno e lamiera ,dove dentro abitano persone, che
guadagnano pochi dollari al giorno, meno di quello che un turista paga per una t-shirt di Bob Marley, acquistata durante un tour al mausoleo che gli è stato
dedicato, a Nine Mile. Jose mi disse, che se parlavi con la gente del
posto ,loro avrebbero detto,che la povertà non esiste,per mascherare quel finto
benessere, che deve emergere, per tranquillizzare gli animi verso il turismo. Secondo
l’Unesco circa il 90% della popolazione,
tra i 15 e 24 anni è analfabeta. Andando avanti nel suo racconto Jose mi
raccontava, che il tasso di criminalità è altissimo, però senza toccare i
turisti ,questi scontri provengono da bande per la spartizione del mercato
della droga. Un altro problema è la tutela dell’ambiente,il turismo porta
lavoro ,ma si costruisce dove non si potrebbe, incentivando la deforestazione. Alla
fine domandai al mio amico Jose, se un viaggio in Giamaica,sarebbe stato
gratificante ,E’ lui mi rispose: la Giamaica è straordinariamente bella,ci sono
spiagge e un mare da cartolina, è la cultura si fa sentire ovunque. Il reggae è visto come cultura dominante della
zona. Salutai Jose e lo ringraziai per la nuova conoscenza che aveva regalatomi.
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