IL
TESTAMENTO
Facile osannare
Fabrizio De Andrè , quando si conoscono le solite canzoni . Parliamo di una delle canzoni del maestro De Andrè meno ascoltata, ma carica di significati. Il
testamento tratta dal quarto 45 giri di De Andrè pubblicata nel 1963. Il testo
parla dei pensieri di un uomo, che in punto di morte ,riflette sulla fine della
vita e di tutti quelli che si apprestano intorno al letto di un moribondo.
Ecco le
tematiche che prediligono nel testo,l’ironia: L’ironia Deandreiana , è
burrascosa, schietta,quasi pirandelliana, ti mostra la vera natura delle sorti,deludendo
il perbenismo e l’ipocrisia. De Andrè si fa beffa della varie vicissitudini che
ci sono tra di noi, che ci portano ad arrivare a strade senza una via d’uscita.
L’Amore: si
nota, nei versi centrali della canzone, l’amore emerge in questa frase, (“forse una lacrima forse una
sola sulla mia tomba si spenderà, forse un sorriso forse uno solo al mio ricordo
germoglierà”) Ricorda in questa medesima frase, che lui ha amato una sola donna,
porgendo in essa tutto l’amore che aveva.
La morte: Il
tema della morte è ampiamente discusso da De Andrè che gli ha dedicato un
intero album”Tutti morimmo a stento”.
“che un uomo
è morto senza pregare fuggendo il peso della pietà” in questa frase si determina
il peso che la chiesa assume, nei confronti di quelle persone,che rifiutano i
sacramenti in punto di morte,perché non accettano una pietà non
meritata,andando incontro alla morte come sono in realtà “fuggendo il peso
della pietà”.
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