Un giorno assorto nei miei pensieri sentii la terra Tremare sotto i miei piedi. La terra che sempre così Rigida diventò friabile come un biscotto, io rimasi Immobile e domandai a questa creatura chi fosse, e Lei mi rispose che non era altro che il frutto del Male degli uomini. Noi non avevamo fatto altro che Nutrirla e lei era cresciuta forte, egoista ed amara Perché gli uomini così la avevano educata. Il suo Passaggio portò grande scompiglio, molti rudimenti crollarono e la coscienza della gente si manifestò come Crescente attesa di morte e paura ,lei mi guardò in faccia, e mi disse che era il grido di sofferenza della terra. Questa terra che ardeva di ingiustizie ,e io gli chiesi, perchè o terra mia semini tanta disperazione, negli occhi Già afflitti della gente, perchè il tuo passaggio deturpa in maniera così fervida la mia mente. In maniera molto Gentile lei mi rispose, poichè gli uomini distruggono ciò di che più bello esista, senza preoccuparsi di nulla e Perpetua e la loro distruzione ,inarrestabile la loro sete di avidità.Lei mi rispose di essere il frutto di un Matrimonio incestuoso,Provocato dalla incoscienza degli uomini.Come una scossa così forte possa Risvegliare la coscienza degli uomini, e pure il suo cammino semino morte e distruzione, lei venne da me, ma In maniera gentile mi fece vedere ciò, che a pochi chilometri era successo, come per dire, "vedi ti ho Risparmiato sei fortunato". Io gli dissi che male avevano fatto dei bambini ,perché te li sei portati via, mi Rispose; il mio percorso e come un fiume in piena, non può determinare ciò che sia giusto o sbagliato. Io Agisco così come mi hanno insegnato gli uomini, le loro azioni sono ben peggiori delle mie. Sempre lì rimasi a Pensare, e quando gli ultimi scossoni davano segno che lei stava andando via ,si giro verso di me e con aria Sognante mi disse, ecco l’uomo nel pensiero simile ad un Dio, intelligente e dotato di ingegno ,ma basta una Piccola scossa,a farlo cadere nel panico, a far crollare tutte le sue certezze e la sua sicurezza. Tu sei rimasto Immobile dinnanzi a me ,non perché avevi paura ma sapevi che di fronte a me era invano una tua fuga.
martedì 28 agosto 2012
mercoledì 22 agosto 2012
un matto
tra genio e follia
Saggio è colui che con la mente stimola l’intelletto, il genio usa la sua follia per sfidare la ragione .Pensavo come era strano essere nel mondo e come era bello sentirlo mio, sentire che ogni parola ,ogni frase, ogni gesto ,aveva uno scopo preciso,il quale mi avrebbe portato in qualche modo al di sopra di ogni angoscia, che mi trascinavo dietro, ad ogni dubbio avrei trovato una risposta esauriente. La follia era una forma di essere se stessi, al contrario flusso di meschinità, che osteggiava di continuo le azioni degli uomini. In ogni prospettiva il mondo mostrato agli occhi titubanti di uno stolto, che a differenza degli altri ,non percepisce il vero significato che si nasconde dietro ad ogni gesto ,che sembra innocente ma carico di odio. Come specificato nella canzone del maestro De Andrè, e se il vero significato si nasconde sotto una metafora ,che racchiude l’essenza di un finto pazzo, che fa azioni per non intendere il proprio modo di pensare,agisce nella notte e nessuno potrebbe mai capire che è lui. Perchè la sua fama deluderebbe quel pensiero,come una voce squillante risveglia le coscienze del popolo, ormai come tante pecore condotte al macello. Una morte pietosa lo strappo alla pazzia ,come premio inaspettato ,angosciosa attesa di un mondo che non aveva inteso in pieno la sua autenticità.
giovedì 16 agosto 2012
kama il Dio dell'amore
Concrete jungleTradotta da Anonimo
Oggi
sulla mia giornata non splenderà il sole
La gialla
luna piena non uscirà a fare la sua parte
Ho detto
che l'oscurità ha oscurato la mia luce
E la mia
giornata è divenuta notte
Dove si
può trovare l'amore
Qualcuno
me lo dirà?
Poiché la
vita deve essere altrove
E non in
una giungla d'asfalto
Dove
vivere è più difficile
Giungla
d'asfalto
Uomo,
devi fare del tuo meglio
Non ho
catene alle caviglie
Ma non
sono libero
So di
essere tenuto in cattività
Sì - non
ho mai conosciuto la felicità
Non ho
mai saputo cosa sia la tenerezza
Malgrado
tutto - riderò sempre
Come un
clown
Nessuno
mi aiuterà perché
Devo
risollevarmi da solo
Dal
terreno
In questa
giungla d'asfalto
Ho detto, ora cos'altro hai in serbo per me?
Ah, giungla d'asfalto, ora mi lascerai vivere?
Concrete jungle
In questo testo si rammenta la continua tirannia, a vivere in una società al limite del surreale ,dove non c’è modo di rapportarsi con nulla, dove ci sono solo costrizioni e vincoli da mantenere. Una crescente sete di denaro ci pervade, senza lasciarsi intravedere una forma d’amore ormai scomparsa dalle nostre menti.Il continuo susseguirsi di avvenimenti, che portano la nostra Personalità,a confrontarsi con idee che limitano la nostra creatività, a realizzare qualcosa di unico, è frenata da un eccessivo controllo, che determina la nostra forma originaria di pensatori, la cui voce ,fuori dal gregge, riecheggia come richiamo alla libertà. E’ come se la vita intesa come percorso da attraversare per raggiungere un traguardo prefissato, di colpo smetta di esistere ,il giorno diventa notte, le speranze non diventano niente altro che un buio troppo profondo per intravedere un po’ di luce.l’amore incontrastato icona della nostra felicità, viene sostituito da false idolatrici, senza senso, senza gioia ne dolore. In una giungla d’asfalto, dove nessuno ti aiuta, dove sei solo ,non hai catene, ma la tua libertà e limitata, perchè non puoi vivere come vorresti. Non hai mai conosciuto la felicità ,il tuo vivere e una continua lotta, ma nonostante questo tu ridi e vai avanti, è perpetua la tua battaglia,poiché le tue forze, sono le uniche che ti sosterranno.
giovedì 2 agosto 2012
La stella guarda il mondo
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